Spesso sentiamo parlare di "circoli", soprattutto quando ci si riferisce a luoghi ove vengono svolte attività riservate ai soci. Per esempio ci si riferisce ai circoli quali luoghi ove viene svolta attività di somministrazione e bevande riservata ai soci, oppure spettacoli musicali dal vivo e simili.
Il circolo è un ente senza scopo di lucro (non è un'impresa), la cui forma giuridica è quella dell'associazione, generalmente non riconosciuta.
Come le associazioni, anche i circoli sono dotati di un atto costitutivo e statuto; riuniscono persone (soci) che condividono le finalità individuate dallo statuto e che si riuniscono per svolgere della attività utili al raggiungimento di tali scopi. Nella maggior parte dei casi le attività perseguite dai circoli sono di tipo culturale (es. circolo letterario).
I circoli sono disciplinati dal codice civile e dalla normativa in materia di enti non commerciali.
Un circolo viene costituito esattamente come un'associazione. Se si tratta di un'associazione non riconosciuta:
Talvolta potrebbe rendersi necessaria anche l'apertura della partita iva.
Sulla base delle attività poste in essere, dovranno essere poi richieste le autorizzazioni del caso o munirsi dei diversi certificati (ad esempio per la somministrazione alimenti e bevande, è necessario fra le altre cose essere in regola con l'HCCP).
I circoli sono sottoposti alle stesse regole fiscali, a cui sono assoggettate le associazioni. Ciò significa che i loro statuti devo integrare i requisiti previsti dal testo unico sulle imposte dei redditi per le associazioni non commerciali e rispettare tutte le regole ivi contenute.
Due sono le agevolazioni fiscali più comuni a cui i circoli hanno interesse ad accedere, fra quelle riservate agli enti non commerciali in generale e alle associazioni in particolare.
La prima riguarda i corrispettivi versati dai soci del circolo costituito come associazione culturale o di promozione sociale: per tali realtà non sono considerate commerciali le attività svolte in diretta attuazione degli scopi istituzionali, effettuate verso pagamento di corrispettivi specifici nei confronti degli associati. E' importante sottolineare che tale agevolazione verrà meno per le associazioni culturale non appena entrerà in vigore la disciplina fiscale prevista dal Codice del terzo settore.
La seconda agevolazione riguarda la somministrazione di alimenti e bevande. Per i circoli, costituiti come associazioni di promozione sociale ricomprese tra gli enti di cui all'articolo 3, comma 6, lettera e), della legge 25 agosto 1991, n. 287, le cui finalità assistenziali siano riconosciute dal Ministero dell'interno, non si considerano commerciali, anche se effettuate verso pagamento di corrispettivi specifici, la somministrazione di alimenti e bevande effettuata, presso le sedi in cui viene svolta l'attività istituzionale, da bar ed esercizi similari sempreché le predette attività siano strettamente complementari a quelle svolte in diretta attuazione degli scopi istituzionali e siano effettuate nei confronti degli associati.