Le associazioni sportive dilettantistiche rientrano tra gli enti non commerciali, di tipo associativo. Ai sensi dell'art. 73 del Dpr 917/1986 – Tuir sono considerati non commerciali gli enti, pubblici o privati, diversi dalle società, residenti nel territorio dello Stato, che non hanno per oggetto esclusivo o principale l'esercizio di attività commerciale. Per determinare l'oggetto esclusivo o principale si fa riferimento alla legge, allo statuto o all'atto costituivo.
A differenza degli altri, le associazioni sportive dilettantistiche non perdono la qualifica di ente non commerciale qualora esercitino prevalentemente attività commerciale per un intero periodo di imposta (art. 149, c. 4 Tuir).
Il reddito complessivo degli enti non commerciali è formato da: redditi fondiari, redditi di capitale, redditi di impresa, redditi diversi. Sono esclusi quelli esenti dall'imposta e quelli soggetti a ritenuta alla fonte a titolo di imposta o a imposta sostitutiva.
Ai fini della determinazione del reddito di impresa per gli enti non commerciali, non sono considerate commerciali:
A questo si aggiunge la previsione specifica per gli enti non commerciali di tipo associativo, che non considera commerciale l'attività svolta nei confronti di associati e partecipanti, in conformità alle finalità istituzionali, senza pagamento di un corrispettivo specifico. Non concorrono a formare reddito le somme versate dagli associati o partecipanti a titolo di quote o contributo associativo.
A queste agevolazioni valide per tutti gli enti non commerciali di tipo associativo, e quindi anche per le associazioni sportive dilettantistiche, se ne aggiungono delle altre, specifiche per quest'ultima categoria di associazioni. In particolare non sono considerate commerciali:
Per le ASD che optano per il regime 398/91, meglio descritto qui, non concorrono a formare il reddito imponibile, per un numero di eventi complessivamente non superiore a due per anno e per un importo non superiore al limite stabilito con D.M.:
Se l'Associazione pone in essere solamente attività istituzionale (e non attività d'impresa) è sufficiente richiedere l'attribuzione del codice fiscale. Inoltre, se non ha nemmeno redditi fondiari, di capitale, o diversi, e non ha dipendenti, collaboratori o lavoratori occasionali, non sarà obbligata a presentare la dichiarazione dei redditi e la dichiarazione Irap.
Se l'associazione pone in essere solo attività istituzionale, ma ha dipendenti, collaboratori o lavoratori occasionali, sarà tenuta al versamento dell'Irap.
Qualora l'associazione sia titolare di un reddito d'impresa derivante da un'attività commerciale o da un'attività decommercializzata solo ai fini dei redditi, dovrà:
La scelta del regime contabile ci dirà quali sono i registri contabili da tenere, quali sono le modalità di effettuare le registrazioni e come calcolare il reddito di esercizio ai fini del pagamento delle imposte dirette (Ires e Irap) e dell'IVA. In questo articolo troverete spiegato il regime forfettario ai sensi della l. 398/91. E' uno specifico regime fiscale introdotto appositamente per le ASD, e poi esteso ad altri tipi di associazioni, adottato dalla maggioranza delle ASD, per gli ulteriori e maggiori vantaggi economici e fiscali che concede.
In generale comunque le ASD sono obbligate alla tenuta di un'apposita contabilità separata relativa alle attività commerciali esercitate.
Le associazioni sportive dilettantistiche per godere de benefici fiscali elencati devono:
Anche le ASD sono tenute all'invio del modello EAS, ad eccezione di quelle iscritte nel registro delle attività sportive, che non svolgono attività commerciale.