Il vincolo sportivo è quel rapporto che lega l'atleta con la società con cui è tesserato. Sostanzialmente nel momento in cui l'atleta si tessera con una associazione o società sportiva, si lega a prestare la propria attività sportiva per tale realtà per una durata finora stabilita dalle varie Federazioni Sportive.
Il vincolo sportivo, dopo la sentenza Bosman, è stato abolito nel 1981 per gli sportivi professionisti.
Per gli sportivi dilettanti invece, il vincolo è rimasto in vigore ed è sempre stato ricondotto all'esigenza delle associazioni o società di mantenere il valore patrimoniale degli investimenti fatti per la formazione dei giovani atleti.
Dal 1 luglio 2023 le limitazioni alla libertà contrattuale dell'atleta, ovvero il vincolo sportivo, sono eliminate per tutti i nuovi tesserati.
Il termine slitta di un anno, ovvero è eliminato il vincolo sportivo a partire dal 1° luglio 2024 per i tesseramenti che costituiscono rinnovi, senza soluzione di continuità, di precedenti tesseramenti.
Tale disposizione non si applica agli atleti che non hanno rapporti di lavoro di natura professionistica, per i quali le federazioni sportive nazionali e le discipline sportive associate possono prevedere un tesseramento soggetto a vincolo per una durata massima di due anni.
Al fine di tutelare gli investimenti per la formazione degli atleti, fatti delle associazioni o società, le Federazioni Sportive Nazionali e le Discipline sportive associate possono prevedere con un proprio regolamento che, in caso di primo contratto di lavoro sportivo:
La suddivisione del premio deve avvenire secondo modalità e parametri che tengano adeguatamente conto della durata e del contenuto formativo del rapporto.
La misura del premio è individuata dalle singole federazioni secondo modalità e parametri che tengano conto dell'età dell'atleta, della durata e del contenuto patrimoniale del rapporto tra l'atleta e l'associazione o società sportiva con la quale conclude il primo contratto di lavoro sportivo.