L'obbligo di redazione di rendiconti economico - finanziario e le modalità di approvazione da parte degli organi associativi, sono due requisiti essenziali che un'associazione sportiva dilettantistica, deve rispettare per essere riconosciuta come tale e per godere delle conseguenti agevolazioni fiscali.
A riprova di ciò è il fatto che è uno dei pochi requisiti statutari previsti dal D.lgs 36/2021, da inserire nello statuto dell'associazione
Tale obbligo vige sia per le associazioni che svolgono attività commerciale o solo attività istituzionale; sia per quelle che hanno il riconoscimento giuridico che per quelle che non lo hanno. Reggersi solo sulle quote associative e i contributi dei tesserati, con entrate annuali esigue, è ininfluente: il bilancio annuale va redatto e approvato in assemblea.
La legge non mette vincoli rispetto alla data di inizio dell'esercizio sociale. L'inizio e la fine dell'esercizio sociale, così come il termine entro cui approvare il bilancio, sono fissati nello statuto associativo.
Si può osservare che in genere sono due le alternative su cui ricadono la maggioranza delle scelte delle associazioni:
Generalmente le ASD scelgono la seconda opzione (1 settembre - 31 agosto), con approvazione del bilancio entro 4 mesi dalla chiusura dell'esercizio (31 dicembre di ciascun anno).
Non esiste nemmeno un obbligo per le ASD di adottare un particolare schema di bilancio. Tranne nel caso in cui la ASD sia anche ETS, per cui dovrà avvalersi dei modelli di bilancio previsti per gli enti del terzo settore.
Si consiglia di appoggiarsi a un professionista per la redazione del bilancio di esercizio: sebbene non sempre ci sia uno schema a cui attenersi, sussistono dei principi normativi a cui ci si deve attenere e che devono essere rispettati nel redigere tale importante documento.
Il bilancio in un'associazione sportiva dilettantistica deve essere approvato dall'assemblea dei soci. Lo statuto associativo stabilisce al tal fine:
Anche per questo adempimento, soprattutto in caso di dubbio, è bene chiedere un parere ad un consulente: spesso la routine di tale obbligo porta le associazioni a fare degli errori, apparentemente banali, che non tengono conto dell'evoluzione normativa e delle buone prassi che si stanno diffondendo.